Si dice che si hanno pochi secondi per fare una prima buona impressione, ed è verissimo.
A volte, vuoi per la necessità o l’urgenza di trovare la persona da inserire, vuoi per eccessivo buonismo, non si ascolta il proprio istinto, che difficilmente sbaglia, e i problemi, che dentro di noi già avevamo previsto inconsciamente, si presentano puntualmente.
Una stretta di mano moscia, un comportamento scomposto possono già darti delle indicazioni sulla determinazione e sull’atteggiamento più o meno professionale di chi hai di fronte.
Consiglio sempre di fare attendere la persona in sala d’attesa per qualche minuto e osservare come si rapporta con chi sta in segreteria o con le altre persone presenti.
Potresti notare un’eccessiva scompostezza, un atteggiamento troppo amichevole con la segretaria che ancora non conosce, un linguaggio sboccato là dove non ha motivo di mostrare il meglio di sé perché pensa nessuno lo/la veda (un domani si potrebbe verificare altrettanto con le clienti).
Anche la puntualità è importante, arrivare in ritardo (salvo catastrofi incombenti) è sintomo di scarso senso di responsabilità.
Se durante il colloquio comincia a sparlare degli ex datori di lavoro è una cosa molto grave: significa che, oltre a mancare loro di rispetto, non sa cosa siano la fedeltà e, soprattutto, la discrezione.
Altro campanello d’allarme: non mostra vivace interesse per il ruolo che andrebbe a ricoprire, pensa solo ad esaltare le proprie capacità senza considerare il lavoro di squadra e la prospettiva di collaborare con gli altri operatori non gli/le interessa.
Già l’abbiamo visto, nei precedenti articoli nel dettaglio, ma ti riassumo qui altre domande da porre al candidato:
Fatti illustrare come la sua esperienza con il lavoro di squadra, capirai così le sue attitudini ad inserirsi in un organico.
Chiedile un suo parere su come veniva svolto il lavoro, pregi e difetti, se ha raggiunto gli obiettivi.
In caso affermativo chiedi a cosa attribuisce il merito, in caso negativo chiedi quali sono le cause secondo lei/lui, gli errori commessi, e come gestirebbe una situazione analoga oggi.
Ti dico questo perché chi sa fare tesoro della propria esperienza è sicuramente prezioso per te, e dimostra una capacità analitica tale da consentire una buona riorganizzazione del lavoro senza dipendere sempre da chi dà le direttive
Nel prossimo articolo vedremo come curare l’inserimento del nuovo candidato e prevenire problemi
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